Presunta proroga dei termini di raccolta delle firme per la campagna referendaria: facciamo chiarezza!!!

Premesso che, da qualche giorno, sui siti istituzionali di molteplici Comuni italiani sono apparsi avvisi che fanno riferimento ad una presunta proroga dei termini di raccolta firme relative ai referendum abrogativi contro la caccia di cui è stato dato annuncio in Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 83 del 07/04/2023, è d’obbligo per questa Associazione diramare il presente comunicato al fine di fornire doverosi chiarimenti al riguardo ed evitare inutili allarmismi all’interno della nostra Associazione e, più in generale, confusione tra i cittadini.

Da informazioni assunte per il tramite dei canali istituzionali, si è avuta contezza del fatto che, allo stato attuale, non risulta essere stata concessa, a livello istituzionale, alcuna formale proroga circa la citata raccolta firme.

L’unico dato certo, al contrario, è che i termini relativi alla raccolta firme rimangono, anche con riferimento ai referendum che ci riguardano, quelli perentori previsti dalla Legge n. 352/1970 , e così come meglio precisati anche nell’Ordinanza del 09/11/2021, con la quale l’Ufficio Centrale per il Referendum presso la Corte Suprema di Cassazione, pronunciandosi su un’identica questione e pur tenendo conto della proroga dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19 allora disposta con appositi provvedimenti normativi, ha ribadito il principio di legge secondo cui il tempo per la raccolta delle firme dei sottoscrittori è fissato in tre mesi, decorrenti dalla prima vidimazione dei fogli utilizzati per la sottoscrizione.

Alla luce di ciò è evidente che qualsivoglia informazione o notizia, proveniente dai singoli Comuni o dalle varie Associazioni impegnate nella raccolta firme, che non tenga conto dei termini perentori di legge così come poc’anzi indicati, è da ritenersi assolutamente errata e priva di fondamento.

Si invitano, pertanto, tutti gli Associati a diffidare delle false notizie che da giorni imperversano sui siti delle Associazioni contro la Caccia o addirittura sui siti istituzionali di alcuni Comuni italiani, in quanto, come già detto, allo stato attuale non risultano supportate da alcun riscontro normativo né da alcun provvedimento istituzionale.

Tanto si doveva per una opportuna informazione.

Roma, 19 Giugno 2023

L’Avvocato Antonello Meuti dello Studio Legale Ippoliti e Associati, incaricato da Arci Caccia di seguire per proprio conto il percorso del Referendum contro la caccia

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